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Un contadino nobile o un nobile contadino?

La storia di questo quadro può essere definita come triste e bizzarra allo stesso tempo. Questo quadro vede ritratto Antonio (nonno di Anna), e la domanda che sorge spontanea per chiunque lo veda è:” Come ha fatto un semplice contadino di campagna a potersi permettere in riquadro che lo dipinge come un nobile?” e questa che daremo, è la lunga risposta: L’anno esatto in cui è avvenuta questa vicenda è molto difficile da definire ma si può presumere sia accaduta attorno al 1890.

 La bisnonna Anna Maria ed il Bisnonno Antonio si erano recati alla vicina città di Pallanza per prendere parte al mercato cittadino con il proprio carretto trainato da muli dove avrebbero venduto il proprio raccolto ed i formaggi ricavati dalle loro mucche e capre.

Una volta allestito il loro tavolo con i prodotti esposti, era tempo di iniziare la vendita ignari di quello che sarebbe successo da lì a poco. Ad un certo punto della giornata, una signora visibilmente molto bella, attraente e dagli abiti di alta borghesia si avvicinò al banco e avanzò una richiesta che lasciò la coppia di mercanti abbastanza colpiti.

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La bella signora arrivava da una nobile famiglia di Milano e si trovava a Pallanza in vacanza con i suoi tre figli, due bellissimi maschi ed una femmina la quale però non riconosceva come figlia in quanto la riteneva troppo brutta per essere una sua creazione ed è per questo motivo che, vedendo la altrettanto brutta mercante Anna Maria, le venne in mente un’idea.
 La proposta della bella signora di Milano prevedeva che questa brutta signora si sarebbe presa cura della brutta bambina fino a quando non sarebbe diventata adulta e avrebbe potuto prendere le sue decisioni di vita in completa autonomia a patto che non avrebbe mai più messo la sua brutta faccia all’interno della bella famiglia di Milano per non inquinarne la visibilità.
 La coppia, a primo acchito riluttante di questa proposta, mossa dalla compassione per la piccola Caterina (la bambina brutta) decise di accettare senza alcun compenso mensile al di fuori del sostentamento per le spese della bambina.

Passarono gli anni e Caterina, pur rimanendo brutta, fece molta strada grazie alla sua incredibile intelligenza, arrivando addirittura ad aprire la propria fabbrica di pietrine che portò lavoro a numerose donne di Ornavasso e delle zone limitrofe.
Visto il successo che la brutta figlia Caterina era riuscita a raggiungere, la bella famiglia di Milano, decise di riallacciare i rapporti sia con Caterina che con la famiglia di Antonio che l’aveva cresciuta ed in cambio della generosità e benevolenza di questi contadini, per sdebitarsi, la famiglia di Milano decise di comprare un abito elegante al bisnonno Antonio e gli indicarono di indossarlo per poterlo ritrarre in una posa da nobile.
 Una volta pronto, il ritratto venne lasciato nella soffitta di Cà Zanengius da Antonio in quanto lo riteneva eccessivo ed arrogante nei confronti delle altre famiglie contadine del quartiere per poi essere riscoperto da Anna, molti anni dopo la morte di Antonio, che decise di appenderlo sul corridoietto di metà scala dove lo si può tutt’ora trovare.

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